sabato 8 luglio 2017

Il belvedere diventa isola ecologica. L'ansia di distruggere il passato (e il futuro)



Mi piacerebbe capire la logica di chi ha deciso, in piazza Mazzini, che il belvedere di largo Conti dovesse diventare un’isola ecologica. Un punto panoramico con una vista mozzafiato viene trasformato in una piazzola dove sono riposti i bidoni della differenziata di negozi e palazzi. La domanda è: perché?
L’ansia di distruzione di tutto quello che c’è stato prima, probabilmente, è il motivo, in una sorta di revisionismo storico che ha portato, per esempio, allo smantellamento della fontana con la palla di viale Gramsci, o al prosciugamento e conseguente consegna all’oblio di tutte le fontane realizzate dalle passate amministrazioni. Posso capire che una cosa possa o non possa piacere, ma distruggere tutto, soprattutto cose pagate con i soldi dei cittadini, mi pare pura follia.
E poi si vuole fare turismo, chiamare gente a Montegranaro a far vedere… un bel panorama arrampicandosi sui bidoni dell’immondizia. La logica, la logica, dov’è la logica. Eppure si potrebbe individuare uno spazio alternativo a questo, meno visibile, meno orrendo esteticamente, meno dannoso per l’immagina di Montegranaro. Che ci vuole? Rimane comunque il dato di questo disamore per il paese, questa mal dissimulata voglia di rovinare, di consegnare a chi verrà dopo, sempre ammesso che, Dio non voglia, siano ancora loro, un paese a brandelli.

Luca Craia

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