Francesco Pastorella |
Non piace affatto a Francesco Pastorella, coordinatore del Comitato
Terremoto Centro Italia, l’idea di Paolo Sorrentino di girare un paio di minuti
del suo nuovo film tra le macerie di San Francesco, ad Amatrice. In realtà non
piaceva a tante persone, compreso il Sindaco Pirozzi ma, dopo una spiegazione
fornita tramite un’email, sembra che la cosa sia fattibile senza che nessuno si
arrabbi più di tanto.
Non è però di questo parere Pastorella che dice: “premettendo che l'ultima parola spetta agli amatriciani perché sono loro che devono decidere, ci siamo già pronunciati sull'argomento, chiesto spiegazioni al Sindaco
e scritto quello che ci ha detto, ovvero che sono stati autorizzati due minuti (di
film) all'interno della chiesa di San Francesco, ovviamente assumendosi le sue
responsabilità, come sempre. Ciò che proprio non capisco è che eravamo pronti a
scatenare una guerra perché Pirozzi aveva autorizzato due minuti in chiesa e
adesso siamo felici e ringraziamo se un regista ci dice che gestirà il film con
rispetto… Beh non mi basta. Il film in zona rossa non si fa e ci mancherebbe
che, in caso, fosse gestito senza rispetto”.
In effetti è un bell’atto di fiducia, quello che si chiede alla città
di Amatrice e al suo Sindaco, quando si afferma che il tutto avverrà nel
massimo rispetto. Ha ragione Pastorella quando afferma che ci mancherebbe pure
che non venga fatto nel massimo rispetto. Rimane, comunque, l’idea di
utilizzare le macerie, quelle macerie sotto le quali sono morte persone,
speranze, sogni, per girare, per quanto rispettosamente, un film. Anche perché c’è
il segreto assoluto su trama e sceneggiatura, per cui di pura fede e fiducia si
tratta.
“Con una mail si sono tutti
calmati?” incalza Francesco Pastorella. “Perché mi sembra che il comunicato allegato (leggilo)
lasci intendere che adesso è tutto a posto. Beh a mio avviso non è tutto a posto
per niente! Mio caro Sorrentino, io, di cuore, non ti ringrazio proprio, anzi! I
morti si rispettano con i fatti non con le lettere!” E c’è da scommettere
che il dibattito sull’argomento, con queste parole, si riaprirà.
Luca Craia
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