martedì 4 luglio 2017

Film di Sorrentino tra le macerie. Pastorella: non funziona così.



Francesco Pastorella

Non piace affatto a Francesco Pastorella, coordinatore del Comitato Terremoto Centro Italia, l’idea di Paolo Sorrentino di girare un paio di minuti del suo nuovo film tra le macerie di San Francesco, ad Amatrice. In realtà non piaceva a tante persone, compreso il Sindaco Pirozzi ma, dopo una spiegazione fornita tramite un’email, sembra che la cosa sia fattibile senza che nessuno si arrabbi più di tanto.
Non è però di questo parere Pastorella che dice: “premettendo che l'ultima parola spetta agli amatriciani perché sono loro che devono decidere, ci siamo già pronunciati sull'argomento, chiesto spiegazioni al Sindaco e scritto quello che ci ha detto, ovvero che sono stati autorizzati due minuti (di film) all'interno della chiesa di San Francesco, ovviamente assumendosi le sue responsabilità, come sempre. Ciò che proprio non capisco è che eravamo pronti a scatenare una guerra perché Pirozzi aveva autorizzato due minuti in chiesa e adesso siamo felici e ringraziamo se un regista ci dice che gestirà il film con rispetto… Beh non mi basta. Il film in zona rossa non si fa e ci mancherebbe che, in caso, fosse gestito senza rispetto”.
In effetti è un bell’atto di fiducia, quello che si chiede alla città di Amatrice e al suo Sindaco, quando si afferma che il tutto avverrà nel massimo rispetto. Ha ragione Pastorella quando afferma che ci mancherebbe pure che non venga fatto nel massimo rispetto. Rimane, comunque, l’idea di utilizzare le macerie, quelle macerie sotto le quali sono morte persone, speranze, sogni, per girare, per quanto rispettosamente, un film. Anche perché c’è il segreto assoluto su trama e sceneggiatura, per cui di pura fede e fiducia si tratta.
Con una mail si sono tutti calmati?” incalza Francesco Pastorella. “Perché mi sembra che il comunicato allegato (leggilo) lasci intendere che adesso è tutto a posto. Beh a mio avviso non è tutto a posto per niente! Mio caro Sorrentino, io, di cuore, non ti ringrazio proprio, anzi! I morti si rispettano con i fatti non con le lettere!” E c’è da scommettere che il dibattito sull’argomento, con queste parole, si riaprirà.

Luca Craia

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