È l’edificio scolastico simbolo della scuola montegranarese. Il plesso
scolastico del centro del paese, che tutti chiamano “scuole rosse”, è teatro di
ricordi per la maggior parte dei cittadini di Montegranaro con qualche anno in
più, luogo dove si ambientano racconti, aneddoti e nostalgie. Attualmente le
elementari capoluogo forniscono una didattica tra le migliori, grazie alla
qualità del corpo docente, e gli alunni che arrivano alle medie provenendo da
qui sono estremamente preparati. Ciononostante le iscrizioni sono in calo
drastico e quest’anno si riuscirà a mala pena a garantire una sezione di una
quindicina di bambini.
Il motivo per cui i Montegranaresi preferiscono iscrivere i propri
figli negli altri due plessi va ricercato in diversi fattori, tra cui la
difficoltà nel trovare parcheggio o i problemi legati al traffico nelle ore di
entrata e uscita degli alunni. Ma quella che sembra essere la motivazione
principale è la presenza massiccia di extracomunitari. Non è o, almeno, non sembra
essere un problema di xenofobia quanto un pregiudizio relativo alla convinzione
che i bambini stranieri rallentino lo svolgimento dei programmi didattici,
pregiudizio smentito dai fatti, vista la preparazione di cui parlavamo sopra.
Ciononostante la maggior parte dei Montegranaresi preferisce San Liborio o
Santa Maria pur risiedendo nell’area di pertinenza del plesso “capoluogo”.
La presenza è davvero massiccia e il pregiudizio che genera innesca un
circolo vizioso che quest’anno ha fatto sì che gli iscritti siano davvero pochi
e che la maggior parte di essi siano bambini stranieri o di origine straniera (circa l'80%).
Sembra che persino la Dirigente Scolastica preferito iscrivere i propri
figli a Santa Maria nonostante sia domiciliata in centro. E questo non è
affatto incoraggiante per chi, magari, avesse pensato di provare la scuola più
antica del paese.
Al di là dei sentimentalismi, sono fermamente convinto dell’opportunità
di concentrare in un unico polo scolastico tutte le elementari. Ma, persistendo
la triplice scelta, occorrerebbe che tutti i plessi siano valorizzati allo
stesso modo, anche e soprattutto perché così si sta generando un autentico
ghetto per stranieri a livello scolastico, concetto assolutamente contrario a
ogni principio di integrazione che potrebbe innescare situazioni socialmente
pericolose.
Andrebbe ricercata una soluzione e, a questo, dovrebbe pensare sia l’amministrazione
comunale e la dirigenza. Ma, quando la stessa dirigenza preferisce aggirare il
problema, forse la soluzione non è di interesse pubblico. Peccato.
Luca Craia
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