lunedì 12 giugno 2017

Ubaldi ricattato e costretto alle dimissioni. Il vicesindaco di sempre si smarca e accusa.



Facebook avrà pure tanti difetti ma consente il verificarsi di situazioni altrimenti difficilissime da realizzare, come, per esempio, un mio dialogo con il Vicesindaco di Montegranaro, Endrio Ubaldi, col quale eviterei volentieri ogni tipo di contatto fisico ma che, virtualmente, posso anche incontrare per uno scambio estemporaneo di battute. È quello che è capitato ieri, su un gruppo che pubblica notizie su Facebook, a proposito della condivisione di un articolo che riportava lo sfogo dell’eterno secondo montegranarese contro l’ex Sindaco Gismondi che lo aveva duramente attaccato in precedenza. Ubaldi, per farla corta, nell’articolo accusava Gismondi di avere la memoria corta e del fatto che la giunta Basso del periodo 2005-2009, dove l’ex sindaco rivestiva il ruolo di assessore all’urbanistica, aveva approvato un piano regolatore sovradimensionato a pochi giorni dal voto e che questo avrebbe influito sulle scelte di bilancio future, comprese quelle odierne.
A muovere le acque è l’ormai ex capogruppo Cinquestelle, Endrio Pavoni, ricordando che Ubaldi, nella giunta Basso 2004-2009, ricopriva il ruolo di Vicesindaco. A rispondergli velocissimamente, anche troppo per uno che dichiara la sua poca simpatia per Facebook e di utilizzarlo solo saltuariamente, è l’assessore al tutto e anche all’ambiente, Roberto Basso, che precisa che il suo Vicesindaco attuale, allora, si era già di messo e, nel momento della votazione del piano regolatore incriminato, era solo Consigliere di minoranza. Molto vero, tanto che lo stesso Ubaldi, subito sotto, interviene e conferma tutto.
Nel leggere questo divertente scambio di battute, con tanto di autoassoluzione del Toto Cutugno nostrano, perorata dall’assessore al tutto, non ho resistito e sono intervenuto facendo una valutazione che vi riporto per intero tanto per non parafrasare lo stesso concetto:
Il nostro vicesindaco di sempre fece un'operazione politica mirabolante, un piccolo capolavoro. Poco prima delle elezioni mollò la sua maggioranza, evidentemente verificato che, alle elezioni, non ci sarebbero stati per lui ruoli da protagonista. Questo gli consentì di parcheggiarsi temporaneamente all'opposizione per poi tornare alla grande nella consiliatura successiva, pur sempre da vicesindaco ma nella posizione di dettare le linee. E, visto che i dissidenti di Gismondi gravitano ora dalle sue parti, non è da escludere che ci sia stato il suo zampino anche lì. A volte sottovalutiamo questo personaggio che, comunque, in quanto a trame è capacissimo di imbastirne di interessanti. Magari avrà altri limiti e li abbiamo conosciuti piuttosto bene, ma come Richelieu de noatri non se la cava affatto male”.
Quando parlo io Ubaldi, normalmente, perde le staffe e in questa occasione non ha fatto eccezione. Dopo avermi accusato di parlar male di lui, cosa peraltro non vera perché non è mio costume parlar male, dove per parlar male si intende dire cattiverie alle spalle, cosa di cui il Vicesindaco e i suoi sgherri sono espertissimi, si lancia in una spiegazione della sua defezione dalla giunta Basso che non cambia di una virgola la mia interpretazione. Però, a un certo punto, dice una cosa che, secondo me, è rilevante: “venni cacciato perché non mi sottomisi ad un ricatto confezionato dagli stessi con i cappelli bianchi e di basse stature, con la compiacenza di chi ne ebbe nell'immediato i maggiori vantaggi”. Il resto del dialogo si riduce alle solite scaramucce tra me e il Vicesindaco, divertenti ma che lasciano il tempo che trovano. Però questa frase scritta da Ubaldi che, tra l’altro, è avvocato e dovrebbe ben sapere quali siano i reati e quali le conseguenze dell’accusare altri di reati non comprovabili, è davvero pesante. Quindi dovrebbe essere certo di quello che dice.
Se è vero, però, quello che Ubaldi afferma, ossia che l’allora vicesindaco, che poi sarebbe anche l’attuale, subì un ricatto da parte di personaggi “con i cappelli bianchi e di basse stature” , avrebbe dovuto denunciare il fatto alle autorità competenti già all’epoca perché un’istituzione ricattata è cosa gravissima. Perché Ubaldi non ha denunciato il fatto e si è limitato alle dimissioni? A questo punto credo che il Vicesindaco debba fare chiarezza su cosa sia accaduto e sui nomi di chi l’avrebbe ricattato.

Luca Craia

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