Ogni anno si ripete il copione, come la televisione che ritrasmette i film di don Camillo a
ogni estate. Arriva la bella stagione ed escono gli scooter, così come arrivano
le rondini, come nidificano le vespe nei cassettoni delle serrandine, come il
rituale banchetto delle zanzare col nostro sangue ribollente. E, con il ritorno
degli scooter, ritornano i soliti problemi, noti, vissuti da quasi tutti ma per
i quali nessuno cerca un rimedio.
Lo scooter fa tanto rumore. Non dovrebbe farlo perché, se viaggiasse con la
dotazione di fabbrica, farebbe rumore più o meno come qualsiasi altro mezzo. Ma,
siccome con la dotazione di fabbrica non viaggia, perché è normale modificare
motori e scarichi, lo scooter fa un sacco di rumore. E di notte il rumore si
sente ancora di più, con le strade vuote, il silenzio, le finestre aperte, il
caldo che, già di suo, innervosisce e la necessità di dormire. Fare rumore non
è legale, ci sono leggi che stabiliscono il livello di rumore tollerabile e uno
scooter modificato, normalmente, supera questi limiti di parecchio.
Anche lo
stesso modificare motori e scarichi sarebbe illegale.
Si sente, ogni tanto, di un sequestro, ma l’esercito dei rompianima su due
ruote è tanto vasto che a) sono troppi per fermarli tutti e b) sono tropi per
fare arrabbiare i genitori sequestrando il mezzo, con probabili spiacevoli conseguenze come la
perdita di consensi elettorali.
Ma non c’è solo il problema del rumore, c’è anche un codice della
strada da rispettare, un codice nato non solo per fare multe ma anche e
soprattutto per salvaguardare la vita e l’incolumità dei cittadini, siano essi
a piedi, su quattro o su due ruote. Molti scooteristi il codice della strada
non lo pensano proprio: impennate, velocità da Motogp, semafori ignorati,
sorpassi a destra, a sinistra, sopra e sotto. Lo scooterista medio non è
indisciplinato, è un pericolo pubblico, per sé e per gli altri. Ma, anche qui,
controlli zero.
E se con la perdita di sonno la conseguenza può essere qualche brutta
imprecazione dalla finestra, con l’indisciplina per strada ci può anche
scappare il morto. E ogni tanto ci scappa, o ci scappa l’incidente. E ogni
volta sono problemi per tutti, sia per lo scooterista indisciplinato che per il
malcapitato che se l’è trovato sopra o sotto.
Proviamo a chiedere più controlli? Proviamo a chiedere anche
iniziative per l’educazione stradale dei giovani, iniziative serie e
continuative, corsi, manifestazioni? Proviamo a creare una cultura di legalità
e rispetto? Magari salviamo qualche vita e dormiamo un po’ meglio.
Luca Craia
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