Ci è rimasto davvero male, Eros Marilungo, delle risposte piccate ed
evasive ricevute nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Montegranaro
alle sue domande sulle disfunzioni constatate nei servizi accessori della
raccolta rifiuti. Le risposte date dal Sindaco e dall’assessore competetento,
Roberto Basso, in effetti sono sembrate a tutti, come minimo, fuori tema, evasive
e, soprattutto, i due sono parsi stizziti, infastiditi. Eppure le domande del
capogruppo di Sel erano precise e circostanziate, non ledevano in alcun modo l’interesse
e l’immagine della maggioranza ma tutelavano l’interesse del cittadino.
È per questa insoddisfazione che Marilungo ha protocollato, il 1
giugno 2017, una vasta documentazione, indirizzata a Giunta, Consiglieri
Comunali e funzionari dei settori competenti, sullo stato di degrado delle
caditoie, delle griglie, dei marciapiedi, dei pozzetti e dei bagni pubblici,
con un dettagliato corredo fotografico, riproponendo con forza i questiti già
espressi, quesiti che credo meritino risposta e siano di interesse per tutti i
cittadini di Montegranaro che, secondo Marilungo ma con ogni evidenza, stanno
pagando un servizio che non viene erogato.
Infatti la ditta che ha ricevuto l’incarico di gestire la raccolta dei
rifiuti montegranaresi ha, per contratto, altri obblighi accessori che non sono
di minore importanza. Eros Marilungo li elenca e ne contesta la non applicazione.
Sono quattro i disservizi denunciati dal Consigliere Comunale di opposizione:
1) la mancata pulizia dell’unico bagno pubblico esistente in paese,
quello posto sotto largo Conti. L’articolo 86 del contratto con la ditta ne
stabilisce il lavaggio quotidiano e la sanificazione settimanale, cosa che non
è avvenuta per oltre un anno e tutt’ora avviene in maniera assolutamente
sporadica;
2) la mancata manutenzione di cunette stradali,
caditoie, griglie che, in base all’articolo 78 del contratto, devono essere
liberate da sporco e detriti almeno due volte l’anno, cosa che non è stata mai
fatti in quasi tutto il territorio comunale;
3) lo spazzamento dei marciapiedi e la sistemazione
delle aiuole, come previsto dall’articolo 79, compresa l’eliminazione delle
sterpaglie e delle erbe infestanti, cosa anch’essa mai effettuata;
4) c’è una persona che il Comune ha incaricato per
controllare che tutto quello di cui sopra venga fatto, una persona che
percepisce un compenso per questo e che, viste le carenze evidenziate, non ha finora
controllato e applicato il regolamento, pur conoscendolo molto bene visto che
lo ha anche realizzato.
Così Marilungo ribadisce le domande già formulate, e
le fa a tutto il Consiglio Comunale e ai dirigenti. In sostanza, quello che si
chiede è come mai non si applicano le sanzioni previste dall’articolo 16 del
contratto e, soprattutto, così facendo, non si crea un danno all’ente? È una
domanda molto pesante, perché configura non solo una questione politica ma
anche giudiziaria, qualora si inquadrasse il tutto in qualche tipo di danno
erariale. Dice Marilungo: “applicando le penalità previste si potrebbe avere un
quantitativo di soldi che si potrebbero investire nella pulizia del paese o
nella sistemazione di quelle strade rurali che sembrano giungle o piste da
cross”.
Ci ha lavorato sodo, Eros Marilungo, su questa comunicazione,
impegnandoci l'intera domenica 28 maggio in una perlustrazione meticolosa del territorio, e ha prodotto una vasta documentazione anche fotografica che non lascia dubbi
sulle inefficienze denunciate. Il suo ragionamento è di una logicità disarmante
e non si capisce perché il governo del paese debba glissare piuttosto che
pretendere il giusto risarcimento per dei servizi dovuti, pagati e non
effettuati. Vale la pena ricordare che i soldi gestiti dall’Amministrazione
Comunale sono dei cittadini e se il Comune ha diritto a percepire delle penali
non può esimersi dall’esigerle. Ora vedremo i successivi sviluppi. Intanto, un
plauso a Marilungo per il lavoro svolto.
Luca Craia
Nessun commento:
Posta un commento