È stata bocciata la mozione del Movimento 5 Stelle che chiedeva al
Consiglio Comunale, nella sua seduta di ieri sera, l’istituzione di una
commissione, se non di inchiesta, come ha inteso qualcuno, almeno di
trasparenza, su quanto accaduto nel caso “Project”, contenzioso per il quale,
qualora venisse condannato in via definitiva, il Comune di Montegranaro sarebbe
chiamato a pagare un sacco di soldi a una società privata. Il motivo di questa
condanna risiede in qualche piega amministrativa che è evidentemente poco
chiara, tanto che il rimpallo delle responsabilità va avanti da anni senza mai
capire se queste responsabilità in effetti ci siano e, se sì, di chi siano.
Non sto qui a riferirvi del dibattito che, per quanto interessante, è
durato per oltre due ore e ha evidenziato come ognuno abbia la sua
interpretazione dei fatti. Chi ne avesse voglia può ascoltare il tutto perché è
online su Youtube, con la registrazione completa della seduta (CLICCA QUI).
Il dato politico, importante, pesante, è che tutti hanno manifestato la volontà
di fare chiarezza, anche tramite l’istituzione della commissione chiesta dai 5
Stelle, tranne la maggioranza. Il dato politico, importante e pesante, è che la
mozione dei 5 Stelle è stata bocciata col voto contrario della maggioranza di
governo cittadino, mentre l’opposizione, 5 Stelle, Sel e Viviamo Montegranaro,
hanno votato a favore, ribadendo la volontà di sgombrare il campo da
supposizioni, illazioni, accuse fondate o infondate. Si è astenuto il
Presidente Antonelli mentre Gianni Basso non ha partecipato al voto.
Il voto negativo della maggioranza è giunto dopo aver richiesto la
modifica della mozione stessa e, nonostante gli emendamenti prodotti in tempo
reale dal pentastellato Endrio Pavoni, la compagine ha votato contro, in piena
contraddizione con se stessa. Da qui possiamo dedurre che la maggioranza che
sostiene la Giunta Mancini non vuole fare chiarezza, almeno politicamente
parlando, su questa vicenda. È ovvio che ci sarà un probabile giudizio
giurisprudenziale sulla questione, ma quello politico non interessa questa
coalizione.
Il motivo? Di motivi ce ne sarebbero, ma per cercarli dovremmo fare
altre supposizioni. La commissione avrebbe forse pulito il tavolo dalle
supposizioni. Quello che pare evidente è che la maggioranza abbia interpretato
la volontà del Vicesindaco Endrio Ubaldi, che era in giunta insieme a Gianni
Basso all’epoca in cui si manifestò il problema per la prima volta insieme, tra
l’altro, anche al marito del Sindaco Mancini, allora assessore.
Ora ci sarà da attendere che l’iter si compia, auspicando un accordo
extragiudiziale che faccia risparmiare un po’ di soldi al Comune. Ci sono voci
che vorrebbero una proposta di accomodamento da parte della controparte che,
però, ancora sarebbe lettera morta. Certo che una condanna sarebbe un bel
problema per le casse del Comune e, politicamente, lascerebbe aperta la porta a
nuove illazioni. Questa volta, però, una responsabilità politica c’è ed è
precisa: la coalizione PD-Ubaldi non ha voluto fare chiarezza. E questa è l’unica
cosa chiara.
Luca Craia
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