“Oltre l’emergenza c’è ricostruire quello che
è stato danneggiato. Ci sono le risorse economiche, le regole, i percorsi, gli
uffici: tutto si è avviato. Già una quindicina di progetti sono stati
approvati, su 92 presentati, quelli della ricostruzione leggera sono pochissimi
nel contesto generale però è il segno di qualcosa che parte”. Parola
di Luca Ceriscioli che stamattina ha presentato in Regione ha presentato la campagna
di comunicazione per gli interventi di ricostruzione pesante della Regione Marche.
Come sempre arriva prima la comunicazione dei fatti ma, secondo il Presidente
della Regione Marche, stavolta si muove qualcosa. Sarebbe anche ora, visto che
il terremoto è avvenuto nove mesi fa e fino a oggi si è visto muovere solo le
lingue e spesso a sproposito.
“La
ricostruzione pesante” ha spiegato Ceriscioli “era l’anello che mancava per poter dire al cittadino, si tratti di
impresa o danno leggero o pesante, che può ripartire”. Mancherebbe
anche l’anello della ricostruzione leggera ma questi interventi “sono pochissimi nel contesto generale”,
e se lo dice lui…
Arrivano anche le casette, che dovevano prima
arrivare in primavera, poi ad agosto e infine adesso apprendiamo che “la stragrande maggioranza delle Sae per
ottobre saranno pronte perché il grosso delle approvazioni che spettano ai
comuni, cioè la consegna delle aree e l’approvazione del layout, è avvenuto tra
metà aprile e inizio maggio”. Tutta colpa dei Comuni, quindi, la
Regione non ha peccati.
Dunque, secondo il Presidente, si parte con la
ricostruzione. Dopo la riparazione dei danni lievi, quindi, si va quindi al
recupero o alla ricostruzione degli edifici gravemente danneggiati o distrutti
dal terremoto, ovviamente con miglioramento sismico. Ma ci sono delle modalità
precise.
“Le misure riguardano sia gli immobili a uso
abitativo sia le unità produttive dichiarate inagibili con ordinanza sindacale
emessa a seguito di scheda AeDES o di dichiarazione di non utilizzabilità con
scheda FAST e successiva scheda AeDES, che si trovano nei Comuni colpiti dal
sisma, dentro e fuori l’area del cratere. Per le prime o seconde case dentro il
cratere e per le prime case o seconde case che si trovano nei centri storici
fuori dal cratere il finanziamento per le spese ammissibili è del 100 per
cento. Per le seconde case fuori dal cratere che non si trovino nei centri
storici il finanziamento è del 50% delle spese ammissibili” dice un comunicato
stampa della Regione, che spiega: “tre gli adempimenti essenziali che il
cittadino deve compiere: scegliere un professionista iscritto all’elenco
speciale tenuto dal Commissario straordinario, al quale conferire l’incarico
per la progettazione e la presentazione di tutti i documenti necessari;
presentare la domanda di contributo all’Ufficio speciale per la ricostruzione,
avvalendosi del professionista; comunicare all’Ufficio speciale l’istituto di
credito scelto per l’erogazione del finanziamento”.
Per ottenere il contributo, che copre il 100% delle
spese, è necessario presentare domanda entro il 31/12/2017 e ultimare i lavori
entro 24 mesi. La domanda va presentata all’Ufficio speciale per la
ricostruzione, avvalendosi di un professionista, comunicando all’Ufficio
quale Istituto di credito si è scelto per l’erogazione del finanziamento.
Sono incentivati gli interventi su edifici interconnessi effettuati unitamente:
gli edifici devono essere almeno tre, strutturalmente interconnessi tra
loro. È possibile presentare un’unica
domanda di contributo, un unico progetto e affidare i lavori a un'unica impresa
appaltatrice. In questo modo si possono ottenere benefici economici perché si
possono avere vantaggi nell’erogazione del finanziamento, in base al numero
degli edifici componenti l’aggregato edilizio su cui si interviene.
Quindi diamoci da fare e speriamo che il tempo delle
chiacchiere sia finito. Scettici? Vedremo…
Luca Craia
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