La trasparenza e la partecipazione erano le note distintive, almeno in
campagna elettorale, della coalizione che poi vinse le elezioni del 2014 e ora
governa Montegranaro. L’accusa collegata a queste dichiarazioni programmatiche
era rivolta ai precedenti amministratori che, secondo Ediana Mancini e i suoi
alleati, non avevano governato coinvolgendo i cittadini e, soprattutto, non
erano stati affatto trasparenti.
Oggi sono passati esattamente tre anni dall’insediamento dell’amministrazione
Mancini-Ubaldi e possiamo verificare come questi intenti siano stati attuati. E
possiamo dire che sia la trasparenza che la partecipazione sono rimaste solo
sulla carta. Le decisioni vengono prese esclusivamente in Giunta, nemmeno i
Consiglieri Comunali di maggioranza vengono coinvolti nelle scelte
amministrative fondamentali, relegando il ruolo del Consigliere a un mero
esercizio del voto in Consiglio. Se ne sono lamentati a più riprese diversi
consiglieri, la stessa SEL è uscita dalla maggioranza anche per questo motivo e
il problema è stato più volte sollevato anche dal Presidente del Consiglio Comunale.
Ciononostante il modus operandi sembra continuare a essere questo.
In quanto ai cittadini, non esistono commissioni aperte, non esistono
i Consigli di Quartiere, ai cittadini si presentano progetti e bilanci solo
dopo che questi hanno assunto definitività. Il bilancio non è partecipato ma
soltanto comunicato alla cittadinanza tramite incontri atti a illustrarlo, non
a discuterlo. I progetti vengono imposti, come quello per viale Gramsci. Non c’è
coinvolgimento dei cittadini né delle associazioni in gran parte delle
decisioni prese.
Per quanto riguarda la trasparenza non andiamo meglio. Tutti
ricordiamo il caso dell’antenna Vodafone, in cui l’amministrazione ha tentato
di far passare in sordina l’installazione dell’apparecchiatura salvo poi
muoversi, oltretutto con estrema lentezza e senza convinzione, solo dopo che la
popolazione e l’opposizione hanno intrapreso iniziative importanti per bloccare
il progetto. Oggi vediamo come nemmeno sul caso Project l’amministrazione
Mancini intenda fare chiarezza, bocciando senza motivazioni accettabili la
proposta del Movimento 5 Stelle di istituire una commissione per chiarire cosa
sia successo. Tutti d’accordo per la proposta pentastellata ma la maggioranza
la boccia, assumendosi di fatto la totale responsabilità della vicenda. A
questo punto c’è da chiedersi cosa si intenda, da parte dell’amministrazione
Mancini-Ubaldi, con il termine trasparenza, perché la definizione che conosco
io non sembra combaciare con il concetto da loro espresso con i fatti.
Luca Craia
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