È una situazione disumana, vergognosa, che lede gravissimamente la
dignità della persona, quella che si è venuta a creare nelle strutture di
accoglienza della costa che hanno ospitato e continuano a ospitare gli sfollati
del terremoto. Vengono trattati come morosi, come impostori, e tutto a causa di
decisioni non prese, dell’eterno traccheggiamento, della profonda e assoluta
incapacità di governo della Regione Marche.
Oggi si è saputo della lettera inviata alle autorità in materia di
sisma dal camping Nuovo Natural Village di Porto Potenza Picena. Nella
missiva si richiede un incontro urgente con i vertici della Regione e della
Protezione Civile per venire a capo di questa paradossale situazione in cui i
titolari delle strutture hanno necessità di liberarle per non compromettere la stagione
turistica e la Regione, alla fine di maggio, non è ancora stata in grado di
offrire una soluzione alternativa sia agli sfollati che ai proprietari dei
residence.
Nel
contempo gli ospiti terremotati vengono sollecitati a “liberare le strutture (…)
occupate entro la data del 31.05.2017”. In caso contrario, minaccia la
direzione del camping, “ci vedremo costretti ad applicare ai nostri ospiti i
normali listini prezzo, con precisazione che si renderà necessario (sempre a
far data dal 1 giugno 2017) di anticipare settimanalmente quanto dovuto per il
soggiorno all'interno della nostra struttura”.
È una
posizione dura, quella del camping, che viene però spiegata con la necessità di
dare risposte “alle giuste aspettative di persone duramente colpite dai
catastrofici eventi naturali degli scorsi mesi ma anche atte a tutelare privati
che hanno investito diversi milioni di euro per rilanciare l'immagine di
Potenza Picena, garantendo occupazione e reddito alle famiglie locali e
all'attività terziaria di questa destinazione turistica grazie a 100.000
presenze turistiche all'anno”.
Gli
ospiti vengono in questo modo fortemente mortificati nella loro dignità, ma è
anche vero che le motivazioni addotte sono comprensibili. Quello che non si comprende
è cosa voglia fare la Regione, che sapeva benissimo del rischio che questa
situazione rischiasse di esasperare e così è stato. Una guerra tra “poveri”,
generata da una politica miope, irrispettosa e vergognosamente incapace, in cui
le vittime sono persone che già hanno subito abbastanza sofferenze per doverne
subire di nuove per mano di chi ha il preciso dovere di tutelare i propri
amministrati.
Luca Craia
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