L’assessore regionale all’ambiente,
Angelo Sciapichetti, forse l’unico, nella compagine anconetana, a provare a
fare il suo dovere istituzionale, pur inanellando errori in fila indiana e
manifestando la stessa inadeguatezza dei colleghi di giunta, ci tiene, bontà
sua, a farci partecipi dei suoi dubbi esistenziali, dei quali ha informato il
Ministero per l’Ambiente. A fine aprile, infatti, e quindi a sei mesi dall’ultima
grande scossa che ha distrutto gran parte dei paesi dei Sibillini, il nostro
assessore è in preda al dubbio amletico: dove lo metto il tufo delle macerie?
Il tufo è materiale vulcanico e, in
quanto tale, contiene in sé una piccolissima parte di particelle radioattive. È
proprio questa piccolissima parte di radioattività naturale a preoccupare
Sciapichetti che ora non sa dove ammucchiare i detriti di tufo provenienti
dalle macerie. Col tufo si costruicono case. Dentro le case di tufo ci vive la gente, di solito. Ma, quando queste case crollano, il problema diventa la radioattività del tufo. Per questo, il nostro, ha chiesto chiarimenti al Ministero e ce
ne ha resi edotti tramite un opportunissimo comunicato stampa. Del resto era da
un po’ che non sentivamo parlare dell’assessore all’ambiente marchigiano, per
cui una comparsata sui giornali non la si nega a nessuno.
Ora attendiamo fiduciosi la risposta
del Ministero e così sapremo dove mettere il tufo. Ci piacerebbe anche sapere
dove mettere gli sfollati, quando potrà partire la ricostruzione, quando si
riapriranno le strade e tanti altri dubbi che abbiamo in tanti. Ma quello di
Sciapichetti, almeno, ce lo saremo tolto.
Luca
Craia
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