Spulciavo vecchie foto e mi è venuta sotto un’immagine di un vecchio
amico, ove per vecchio intendo di vecchia data, e mi è venuta voglia di
raccontare, agli amici che leggono il blog, la storia da trombettista di
Francesco Bettucci. A Montegranaro credo conoscano tutti Francesco, sia per la
sua professione di geometra, sia per il suo passato di protagonista politico
come consigliere comunale.
Francesco, diciamo, tanto non si offende, non è giovanissimo, è un
ragazzotto cresciutello, credo sia un po’ più in là dei trenta, forse anche dei
quaranta, azzarderei i cinquanta e forse… ma non conta niente perché Francesco
è un ragazzino dentro, ha lo spirito e l’intraprendenza di un adolescente. Con
questo suo modo di affrontare la vita, che gli fa avere sempre, o quasi, sul
viso un bel sorriso contagioso, a una certa età ha deciso di inventarsi una
nuova passione.
Francesco ha sempre suonato la tromba, credo che abbia imparato a
tenerla in mano da bersagliere. Lo ricordiamo mentre suona “Il Silenzio”
durante le manifestazioni di commemorazione. Ma non era un trombettista in
senso stretto. Così ha deciso di diventarlo. Alla tenera età di tot anni,
Francesco è andato a scuola dal maestro Antonio Riccobelli, che dirige la rinata
Banda di Montegranaro, quella Banda Omero Ruggieri che ci sta dando delle belle
soddisfazioni. È andato a scuola coi ragazzini di dieci anni e poco più, con
grande umiltà, spirito di sacrificio e una passione che si taglia a fette.
Ora Francesco suona la tromba nella banda e, nonostante l’età (torno
sempre su questo argomento, rischio mi tolga il saluto) in mezzo a tanti
giovani e giovanissimi non stona affatto, né otticamente né suonando la sua
splendida tromba. È una risorsa per la Banda, il nostro Francesco, non solo perché
un buon trombettista serve, ma anche e soprattutto perché rappresenta un
esempio meraviglioso di cosa si possa fare con impegno e passione, con umiltà e
dedizione. Vi ho voluto raccontare questa storia perché sono davvero orgoglioso
di Francesco.
Luca Craia
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