Nel mentre giunge la notizia che arrivano altri fondi, a Montegranaro,
destinati a finanziare la cultura ma limitatamente all’arte di strada, anche perché
l’altra, che è infinita, ci interessa poco, volevo raccontarvi un episodio
tanto per far capire come, a volte, funzionano le cose in questo ridente (ma che
c’avrà da ridere) paesino piceno. Da qualche tempo circola un volantino in cui
si parla di una serie di incontri per la stesura di una guida turistica.
Mi sono incuriosito, visto che la mia associazione, che lavora da anni
facendo, in totale solitudine e senza alcun aiuto pubblico, promozione per
Montegranaro. Mi sono informato e ho scoperto che questo progetto è finanziato
dalla Regione Marche con fondi europei. Sono andato a vedere chi lo realizza e
ho scoperto che ci sono diverse associazioni montegranaresi. Mi sono chiesto
come mai Arkeo non fosse stato coinvolto e ho girato la domanda all’assessore
competente, quello alla cultura e al turismo, che mi ha farfugliato su qualcosa
che, tradotto, significa più o meno che tanto Arkeo non avrebbe accettato.
Posto che forse sarebbe più logico e corretto chiedere prima di darsi
da soli la risposta, mi pare evidente, anche in questo caso, come funzionino le
cose a Montegranaro. Qui esisteva la possibilità di realizzare un progetto
interessante sfruttando fondi pubblici di derivazione europea. Non sono soldi
del Comune, ma è il Comune che fa da tramite per informare chi possa essere
interessato alla presentazione del progetto adatto a concorrere per l’assegnazione
della cifra.
E qui è capitato quello che capita sempre a Montegranaro, almeno da
qualche anno a questa parte: sono partite le telefonate agli amici, che hanno
preparato il progetto e hanno ricevuto il diritto a realizzarlo tramite il
finanziamento di cui sopra. I non amici, quelli non interessanti, magari non
allineati, quelli che fanno per conto proprio, non sono stati neanche
informati. Non una telefonata, non una mail, non una comunicazione di qualsiasi
tipo.
Eppure, trattandosi di turismo, mi sarei aspettato che potesse essere
coinvolta, anche perché, a Montegranaro, siamo gli unici ad aver fatto e a
continuare a fare turismo in maniera sistematica, programmata e con una
conoscenza del settore acquisita da tempo, portando migliaia di persone a
visitare il nostro paese e facendolo inserire nelle guide turistiche nazionale e internazionali,
tutto da soli e senza aiuti. Ma, evidentemente, si è preferito coinvolgere
altre realtà che col turismo non hanno nulla a che fare ma che, probabilmente,
godono di maggior stima e simpatia da parte di piazza Mazzini. Peccato, perché credo
che il nostro contributo potrebbe essere stato prezioso. Ma le cose vanno così,
a Montegranaro.
Luca Craia
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