Se ne lava le mani, il Presidente della Regione Marche, Luca
Ceriscioli, a proposito dell’intenzione di Unioncamere, sponsorizzata dal PD e
sostenuta anche da Forza Italia, Lega e compagnia bella (con la sola stensione
dei 5 Stelle, astensione piuttosto equivoca, come ho già avuto modo di dire),
che hanno votato una mozione che va in quella direzione. Se ne lava le mani
dopo aver lanciato il sasso e nascosto, appunto, quella mano che ora si lava.
Passa la palla a Unioncamere: “sarà Unioncamere a scegliere”, dice
serafico a margine di un incontro con i responsabili delle cinque Camere di
Commercio marchigiane e l’immancabile assessore Bora.
Ieri è
stata la giornata delle Camere di Commercio, con un dibattito a cui ha dato la
stura Gastone Gismondi con una dichiarazione in cui attaccava il PD regionale
ma colpiva dolorosamente anche Forza Italia. La risposta della Marcozzi a
Gismondi è un capolavoro di incompetenza politica, con la quale la capogruppo
regionale di FI, arrotolandosi tra scuse e spiegazioni autolesioniste, in
sostanza confermava le accuse di Gismondi. Ora parla addirittura il Presidente
PD delle Marche che dice: "Noi rispettiamo tutte le posizioni, abbiamo
ascoltato tutti e ribadito la posizione della Regione" che sarebbe quella
di un’unica camera di commercio regionale divisa in due aziende speciali, una a
nord e una a sud. In realtà quest’ultima pesata di Ceriscioli è una quasi
novità, e un po’ va incontro alle istanze del territorio, una soluzione che potrà
“rispecchiare le diverse realtà produttive delle varie aree geografiche delle
Marche”.
Nel
complesso l’impressione nettissima, partita ieri con l’intervento della
Marcozzi e confermata oggi dalle pilatesche dichiarazioni di Ceriscioli, è che
ad Ancona in materia si abbiano le idee molto confuse, cosa che aiuta molto in
periodo di crisi profonda aggravato dagli effetti del terremoto. Bravi.
Luca Craia
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