lunedì 20 marzo 2017

I Carabinieri salvano le opere colpite dal terremoto.



Mentre le istituzioni politiche danno il peggio di sé nella gestione del post sisma, c’è chi si adopera per queste terre martoriate e fa anche più del proprio dovere per mettere al sicuro persone e beni. Abbiamo visto i Vigili del Fuoco prodigarsi, anche rischiando la vita, per mettere in salvo persone e cose. Dal 13 al 16 marzo, in soli quattro giorni, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico di Ancona, coadiuvati dai colleghi del Battaglione Puglia di Bari, dagli uomini della Soprintendenza ai Beni Culturali e della Task Force Unite4Heritage, hanno messo al sicuro oltre 150 opere d’arte ancora conservate in edifici e chiese inagibili a causa del terremoto.
Tra le opere messe in salvo, con interventi nelle chiese di San Michele Arcangelo Porchiano (Ascoli Piceno), San Benedetto di Acquasanta Terme (Ascoli Piceno), di Santa Maria Assunta e di Santa Maria del Rosario a Pievebovigliana-Valfornace (Macerata), dipinti di De Magistris, Lilli e Bellini, oltre a diverse opere sacre come sculture, crocifissi e paramenti.
Mettere in salvo il patrimonio artistico e culturale è fondamentale, sia per il valore intrinseco dello stesso, sia in funzione della ripresa economica delle aree colpite. Il timore è che questi oggetti preziosissimi finiscano in qualche magazzino per essere lì dimenticati, in attesa della ricostruzione dei loro luoghi di appartenenza che, allo stato attuale, sembra davvero lunga a venire.
                                      
Luca Craia

Foto Ansa

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