giovedì 9 marzo 2017

Attentato, altro che incidente. L’Italia in mano ai delinquenti.



Scrivo emotivamente scosso, e non dovrei farlo ma non posso trattenermi, tanta la rabbia che provo dopo la notizia del crollo del ponte sull’A14. E non è soltanto perché stamattina lì sotto c’è passato mio figlio, non è solo perché io stesso ci sarò passato migliaia di volte. La rabbia è dovuta alla constatazione del fatto che l’Italia è in mano a delinquenti, a ogni livello. Non è solo incompetenza o superficialità. Questa è delinquenza.
Due morti, almeno a quanto si sa al momento. Due persone che viaggiavano tranquille in autostrada, pagando il pedaggio per viaggiare più sicuri. Gli è cascato addosso un ponte, capite? Non è una barzelletta, sono morti per davvero.
È già cominciata l’operazione “scaricabarile”. La colpa è dell’ANAS, no è della Società Autostrade, macché è del Governo, no anzi è della Regione. Alla fine la colpa sarà degli operai che stavano sopra quel maledetto ponte a lavorare e pace per tutti. Centomila Euro di risarcimento per gli eredi delle vittime e fine della storia. In attesa della prossima disgrazia che disgrazia non è. Perché questo è un attentato, altro che disgrazia. È una strage, consapevole. Perché se esiste un fattore di rischio, anche dello zero virgola zero, il rischio non si può correre. Non si può mettere a repentaglio la vita delle persone così. Questa è delinquenza.

                                      
Luca Craia

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