Scrivo
emotivamente scosso, e non dovrei farlo ma non posso trattenermi, tanta la
rabbia che provo dopo la notizia del crollo del ponte sull’A14. E non è
soltanto perché stamattina lì sotto c’è passato mio figlio, non è solo perché io
stesso ci sarò passato migliaia di volte. La rabbia è dovuta alla constatazione
del fatto che l’Italia è in mano a delinquenti, a ogni livello. Non è solo
incompetenza o superficialità. Questa è delinquenza.
Due morti,
almeno a quanto si sa al momento. Due persone che viaggiavano tranquille in
autostrada, pagando il pedaggio per viaggiare più sicuri. Gli è cascato addosso
un ponte, capite? Non è una barzelletta, sono morti per davvero.
È già
cominciata l’operazione “scaricabarile”. La colpa è dell’ANAS, no è della
Società Autostrade, macché è del Governo, no anzi è della Regione. Alla fine la
colpa sarà degli operai che stavano sopra quel maledetto ponte a lavorare e
pace per tutti. Centomila Euro di risarcimento per gli eredi delle vittime e
fine della storia. In attesa della prossima disgrazia che disgrazia non è. Perché
questo è un attentato, altro che disgrazia. È una strage, consapevole. Perché se
esiste un fattore di rischio, anche dello zero virgola zero, il rischio non si
può correre. Non si può mettere a repentaglio la vita delle persone così.
Questa è delinquenza.
Luca
Craia
Nessun commento:
Posta un commento