mercoledì 15 marzo 2017

712 pronti a investire in Val Vibrata. Ecco perché è importante l’area di crisi.



Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione di investimenti, aveva aperto una call di manifestazione di interesse per investire nell’area di crisi complessa Val Vibrata-Valle del Tronto-Piceno. La call si è appena chiusa e ha registrato bel 712 manifestazioni di interesse, di cui 412 provenienti dalle Marche e 344 dall’Abruzzo. Ovviamente non tutte le manifestazioni si tradurranno in investimento, ma è un buon segnale che può portare alla creazione di nuovi posti di lavoro e all’innesco nel comparto industriale dell’area interessata di nuove forze e nuovi capitali.
Ecco perché sarebbe stato importante inserire anche il Fermano tra le aree di crisi complessa. Il territorio fermano, storicamente ricco e produttivo, sta attraversando una crisi epocale che ne sta falcidiando le imprese, con la conseguente perdita di posti di lavoro e l’impoverimento del tessuto sociale. La Regione Marche, nonostante ciò, ha ritenuto di non inserire il Fermano tra le aree di crisi, preferendo altre zone. Come i dati dimostrano, l’inserimento nelle aree di crisi può portare a nuovi investimenti che nella nostra zona sarebbero più che necessari.
L’assessore regionale al bilancio, il Montegiorgese Fabrizio Cesetti, ex Presidente della Provincia di Fermo, ha spiegato, a Montegranaro, nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale aperto sulla crisi, che saranno destinati fondi al territorio fermano nonostante esso non risulti essere un’area di crisi complessa. Tali fondi saranno parte di quelli derivanti dalla ricostruzione post-sismica. A parte che sottrarre fondi alla ricostruzione mi pare concettualmente e moralmente sbagliato, credo che se si fosse inserito direttamente il Fermano tra le aree di crisi complessa non ci sarebbe bisogno di discutere di fondi perché probabilmente arriverebbero direttamente gli investimenti privati.
                                      
Luca Craia

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