lunedì 23 gennaio 2017

La legalità costa. Trecento Euro per un tavolo.



Si parla ormai da diverso tempo del fantomatico “tavolo della legalità”, istituito presso la Provincia di Fermo, al quale aderiscono diversi Comuni del Fermano nonché istituti scolastici e altri Enti e Istituzioni. Il Tavolo servirebbe, nelle intenzioni, a promuovere la cultura della legalità attraverso non meglio specificate iniziative. È nato nel 2012 e, da allora, in quanto a risultati ha prodotto ben poco, visto che la cultura della legalità è ben lungi dall’essere diffusa e, in quanto a sforzi per promuoverla, al di là di singoli incontri e convegni, si è fatto veramente poco se non andare in direzione contraria.
A tal proposito ricordo i casi di Montegranaro e Monte Urano, comuni autodefinitesi “car friendly” perché contrari all’uso della sanzione per punire chi viola le regole, nella fattispecie quelle del Codice della Strada. Comuni talmente friendly con chi non rispetta le regole e, quindi, ha un comportamento contrario alla legalità, che l’ammontare annuo delle contravvenzioni elevate sfiora il ridicolo. Ciononostante si vuole promuovere la cultura della legalità. Quando si dice predicare e razzolare differentemente. Solo che la semplice adesione a questa tavolata di amici costa 300 Euro all’anno solo di iscrizione. Ora, non che la cifra sia astronomica, ma un minimo di coerenza sarebbe auspicabile O, se proprio si vuole essere incoerenti, almeno che sia gratis.
                                      
Luca Craia

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