venerdì 25 novembre 2016

18 Dicembre, la farsa della Provincia fantasma.



Non fosse tragica farebbe ridere, la faccenda dell’elezione del Consiglio Provinciale finto. È finto perché se la suonano e se la cantano da soli, ciononostante hanno la faccia di parlare di legami col territorio, di rappresentatività. Non ne eleggiamo uno, noi cittadini, di questi consiglieri. Non ne abbiamo la possibilità. È vero, li abbiamo eletti in Comune, ma non abbiamo la libertà di cambiare, di alternare, di fare scelte diverse per il Comune e per la Provincia. Le scelte, per noi, le fanno i partiti che inciuciano finalmente alla luce del sole, con una sfacciataggine disarmante.
Centocinquantasei firme per appoggiare la candidatura del Presidente proposto dal Partito (Sedicente) Democratico del Fermano. Non è una cifra che fa ridere? Nel Fermano siamo un po’ di più di centocinquantasei, ma stiamo tutti zitti perché non abbiamo diritto né a presentare liste, né a scegliere i candidati, né tantomeno a votarli. Questa è la democrazia oggi.
E questa è la stessa democrazia che propone Renzi con la sua riforma, al Senato funzionerà esattamente così se vincesse il sì al referendum. E quasi me lo augurerei, così almeno le province ce le togliamo di mezzo una volta per tutte, l’unica cosa buona, forse, di questa riforma delinquenziale. Fossi un Consigliere Comunale mi rifiuterei di votare. Fossi un candidato mi vergognerei. Ma la vergogna, oggi, non esiste più.

Luca Craia

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