lunedì 25 luglio 2016

Il diritto alla critica e al libero pensiero nell'epoca Mancini


Faccio critica, a volte feroce, della politica montegranarese da quando ho aperto il blog, 7 anni fa. Quando facevo critica feroce contro la passata amministrazione (i post sono ancora tutti online, andateveli a cercare), riscuotevo il plauso dell’attuale vicesindaco, dell’attuale assessore ai lavori pubblici, dell’attuale assessore all’ambiente e dell’attuale assessore alla cultura. Quello ai servizi sociali, invece, nemmeno sapeva che esistesse il blog anche perché, probabilmente, quasi ignorava l’esistenza di internet. A quei tempi la critica era ritenuta costruttiva e segno di democrazia, tanto che, durante la campagna elettorale, lo stesso Sindaco attuale mi chiese di darle una mano. E io, in qualche modo, gliela diedi, continuando la mia critica contro l’operato dell’amministrazione Gismondi.
Oggi la critica è diventata una roba vergognosa. Quegli stessi personaggi che allora erano tutti felici delle mie invettive contro l’amministrazione comunale dell’epoca, oggi mi danno del gufo triste, del criticone, dell’invidioso, chiedono che il mio blog venga messo a tacere, fanno telefonate per impedirmi di scrivere. Qualcuno, più fantasioso degli altri, addirittura semina zizzania mettendomi in bocca parole mai dette in modo che, poi, qualche ragazzotto poco accorto si metta a saltellare in piazza prendendomi per i fondelli. Metodi democratici moderni.
Su Facebook fioriscono le pagine social cittadine. Sono pagine in cui i cittadini di un determinato paese (ce ne sono per Sant’Elpidio, Fermo, Civitanova Marche per citarne alcune) dicono la loro, promuovono eventi, raccontano storie ma, soprattutto, muovo critiche a chi governa. La critica è sempre costruttiva, anche quando è di parte, perché serve a governare meglio. A Montegranaro la cosa non funziona. A Montegranaro la gente fa fatica a mettere nome e cognome sopra o sotto una critica, ha paura a metterci la faccia. E non possiamo denigrare chi lo fa perché lo fa probabilmente con un buon motivo. Quando uno che osa criticare come conseguenza come minimo si trova addosso tutti i mastini della tifoseria del Sindaco e degli assessori, è logico che preferisca tacere. E questa è la democrazia ai tempi della giunta Mancini.

Luca Craia

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