giovedì 3 marzo 2016

La mutilazione dell’italianità



Non è da sottovalutare quello che sta accadendo a Montegranaro. Non lo è anche se la questione si risolverebbe con una spesa di poche decine di Euro. Non lo è perché vedere la Bandiera Nazionale sventolare a brandelli o, come nel caso delle scuole rosse, non sventolare affatto perché ne è rimasto un triste moncone, dovrebbe rattristare, indignare, far male agli occhi e al cuore. Invece pare che, almeno ai livelli alti della nostra società, quelli in cui si prendono le decisioni e si dà l’esempio, non se ne accorga nessuno. E questo, permettetemi, è emblematico del rispetto che si ha per quello che simboleggia il nostro essere Nazione, Popolo, Cultura. Questo rappresenta la nostra considerazione di noi stessi come Italiani e, di conseguenza, il rispetto che dovremmo esigere per questo e che, invece, non esigiamo.
Non vorrei che ora partisse il solito balletto delle responsabilità: doveva pensarci Tizio, era compito di Caio. La responsabilità è di chi governa e basta. Perché è stato avvisato, perché non è possibile che non abbia mai visto questo insulto alla nostra coscienza di Italiani. Perché basta una telefonata per evitare questo pugno nell’occhio. Se ne è accorta la gente, tanta, che mi ha da più parti segnalato la cosa e mandato foto. Ma chi di dovere, troppo occupato a farsi “selfie” e autocelebrazioni sul nulla, no.
È grave, l’ho detto, ed è grave perché testimonia il poco amore per il nostro Paese, quel poco amore che ci porta a non tutelare i nostri concittadini, a non dire mai “prima gli Italiani”, a lasciare che la nostra cultura venga fagocitata da altre piuttosto che difenderla e diffonderla con chi viene a vivere sul nostro suolo. Una bandiera strappata che sventola sopra la porta del palazzo principale del paese, il Municipio, dice tutto, più di articoli di giornale, dichiarazioni, buone intenzioni e fanfare davanti ai monumenti.

Luca Craia

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