mercoledì 23 marzo 2016

Antennona: l’obiettivo è far muovere Montegranaro tutta insieme



Se si vuole ottenere qualcosa nella lotta per impedire l’installazione dell’antenna Vodafone nel quartiere San Liborio di Montegranaro è necessario lavorare insieme. Bisogna che questo concetto sia ben presente nella mente di tutte le forze che concorrono in questa prima fase di costituzione del movimento civico che deve muoversi all’interno del problema. Non è una cosa semplice: ci sono i cittadini, ci sono le forze politiche, dovrebbe esserci – e questo è fondamentale – anche l’Amministrazione Comunale, perché non si tratta di un’operazione dell’opposizione, si tratta della cittadinanza che, giustamente, si batte per il proprio diritto alla salute. E sulla salute non ci sono giochi politici che tengano.
I primi passi sono buoni: sta nascendo un comitato, si punta a un’assemblea pubblica a brevissimo, si stanno raccogliendo firme e la politica si sta muovendo per i propri canali raccogliendo informazioni, documentazioni e pareri tecnici. La strada sembra buona e anche il maltempo ci sta aiutando rallentando i lavori di installazione dell’antenna. Però bisogna rimanere lucidi.
Primo: occorre far passare il messaggio che il problema dell’antenna non riguarda soltanto i residenti a San Liborio ma è un problema di tutta la comunità cittadina di Montegranaro. Montegranaro è sempre stato un paese molto scollato, spesso i suoi quartieri somigliano più a città nella città. È una concezione sbagliata e pericolosa perché, quando i problemi sono grandi, solo se il paese è unito riesce ad affrontarli e risolverli. Questo è uno di quei casi in cui conta l’unità, perché si crei un precedente importante e perché chi viene a fare affari a Montegranaro sappia che da noi le cose non sono semplici perché i Montegranaresi li freghi male.
Secondo: occorre che si tenga a freno la sindrome della medaglia. È difficile, perché ognuno che abbia dei meriti umanamente li vuole riconosciuti. In questo caso dobbiamo lasciarli indietro, i meriti. In questo caso si deve lavorare all’unisono in maniera costruttiva, senza dietrologie e senza recriminazioni. C’è un obiettivo e si deve puntare solo a quello. Poi le lotte politiche, le rivendicazioni, le reciproche accuse si possono affrontare in separata sede e al di fuori dal dibattito che riguarda questo problema specifico.
Terzo: occorre che chi ci amministra capisca che non c’è alcuna azione contraria al governo della città. C’è un movimento civico che aspira a essere unitario. Un’amministrazione intelligente e attenta si unirebbe a questo movimento e si metterebbe a disposizione per rafforzarne l’azione. Nel caso specifico l’apporto dell’amministrazione comunale è fondamentale. Se si chiama fuori c’è davvero poco da fare.
Quindi forza, a testa bassa. Puntiamo a rafforzarci e a essere tanti. Puntiamo a risolvere il problema, a impedire che questa maledetta antenna sorga e mini la nostra salute. Puntiamo a essere comunità, una volta tanto, per la prima volta dopo decenni in cui siamo stati solo un dormitorio o poco più. Siamo Montegranaro, un paese col quale non si scheza.

Luca Craia

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