mercoledì 4 novembre 2015

Il centro storico che muore. Forse è ora di arrabbiarsi di nuovo.



Vorrei fare una brevissima analisi della situazione del centro storico montegranarese allo stato di oggi. Me ne occupo da decenni ma la mia azione si è intensificata nel 2009 con la nascita del blog L’Ape Ronza che, tra i vari argomenti trattati, ha sempre posto la questione del degrado del nostro centro storico come prioritaria e principale. Ho lavorato nell’associazionismo culturale per rivalutare il nostro patrimonio artistico e storico, ma sempre con l’occhio rivolto verso le problematiche della città vecchia e cercando, tramite il recupero culturale delle nostre radici, di portare nuova linfa al morente quartiere antico.
Ebbene, ad oggi devo dire che non ho, anzi, non abbiamo ottenuto nulla. Nel senso che, se all’inizio la spinta era forte e potenzialmente in grado di produrre effetti, col tempo si è affievolita anche per una sorta di assuefazione da parte degli stessi cittadini montegranaresi. Va anche detto che, nel frattempo, il degrado si è esteso ad altri quartieri e oggi Montegranaro vive una situazione di profondo disagio urbanistico dove il centro storico è, comunque, la problematica più seria.
Non abbiamo prodotto un grande risultato. Questo per molti motivi, il principale dei quali è forse il forte e costante inquinamento dell’azione spontanea e popolare da parte di personaggi legati alla politica che hanno condizionato i rapporti tra le persone e la loro azione. La continua tessitura di trame da parte di taluni personaggi che hanno giocato con la questione per trarre vantaggio politico e visibilità ha deteriorato l’entusiasmo con cui, nel 2010, nascevano tante iniziative per rilanciare il centro. Oggi queste persone sono, fortunatamente e finalmente, piuttosto emarginate dal panorama del volontariato associativo e forse possono esserci i presupposti per riprendere qualche buona iniziativa.
Nel frattempo, però, c’è la politica che, se ha sempre fatto poco e male, oggi fa niente e peggio. A parte le comparsate sui giornali di qualche assessore che si bea di proposte illusorie fatte nell’assenza di un progetto globale, assistiamo a un disinteresse pressochè totale da parte degli amministratori verso il problema, forse troppo complesso e sicuramente poco remunerativo da un punto di vista elettorale. Così, a parte le case a 1 € tanto sbandierate ma sostanzialmente naufragate, le politiche per il contenimento dei piccioni mai decollate, tocca constatare che, nonostante ci sia una delega specifica con tanto di assessorato per il centro storico, l’attuale amministrazione propone il nulla, non ha un progetto, non ha la minima idea di che fare sempre che si sia mai posto il problema. Forse è il caso che i cittadini tornino ad arrabbiarsi.

Luca Craia

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