venerdì 6 novembre 2015

Antonelli e le case popolari. Rivediamo il regolamento per non favorire gli stranieri.


Nella foto i lavori di ristrutturazione dell'edificio dell'ospedale vecchio di Montegranaro, dove sono stati realizzati 8 alloggi popolari tutti assegnati a cittadini extracomunitari.

Walter Antonelli, Presidente del Consiglio Comunale di Montegranaro, è sempre stato una voce fuori dal coro pur rimanendo in maggioranza. Molte sono le sue iniziative che lo distinguono dal resto della compagine amministrativa guidata da Ediana Mancini e spesse volte si è trovato in netto contrasto coi suoi colleghi consiglieri di maggioranza. Oggi intraprende un’iniziativa che, probabilmente, creerà qualche nuovo malumore nello schieramento che governa il paese ma che, a mio modesto parere, era necessaria e urgente, anche se nessuno aveva il coraggio di proporla forse per tema di essere tacciato di razzismo o xenofobia, cosa che accade ogni qualvolta si toccano questi temi.
Si tratta della proposta di modifica del regolamento comunale che regola l’assegnazione degli alloggi popolari a Montegranaro. Antonelli ha inviato a una proposta a tutti i consiglieri eletti perché si metta mano a tale regolamento “in modo da aumentare il peso della residenza, al fine di evitare che solo la categoria degli extracomunitari siano assegnatati di alloggi popolari, come avvenuto recentemente creando un doppio danno: aumentare la xenofobia degli italiani verso tale categoria e creare dei ghetti che impedisce una vera integrazione”.
Esiste infatti la possibilità, del resto già nota da tempo, che si assegni un punteggio importante, e che possa diventare essenziale, relativamente agli anni di residenza nel Comune. L’aumento del peso di questo punteggio ha già dato risultati apprezzabili a Perugia e in un paio di comuni marchigiani. Inoltre la stesse legge regionale nr. 22 del 27/12/2006 da una certa discrezionalità nell’assegnazione di punteggi che potrebbero impedire la monopolizzazione degli alloggi popolari da parte di cittadini extracomunitari.
L’intento di Antonelli è lodevole perché potrebbe risolvere due problematiche importanti: ristabilire l’equilibrio tra italiani e stranieri in questo campo in cui i secondi sono con ogni evidenza favoriti e limitare, come dice lo stesso Presidente del Consiglio, ulteriori elementi che possano scatenare atteggiamenti xenofobi. L’integrazione dell’immigrato passa anche attraverso la parificazione dei diritti con quelli degli Italiani e certamente non creando svantaggi a questi ultimi.
Ora vedremo quale sarà, se ci sarà, la reazione delle altre forze politiche che, fino a oggi, su questo punto hanno sempre glissato.  Sarà anche interessante vedere quale atteggiamento prenderà l’ultradestra sinistroide di Ubaldi che dovrebbe, almeno in linea di principio, concordare con le tesi di Antonelli, sempre che non sia divenuta troppo di sinistra. Osserveremo con attenzione.

Luca Craia

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