venerdì 9 ottobre 2015

Il Comune se la prende comoda e perde il finanziamento per il Cinema



Non so se sia il giornalista un po’ confuso, che sul giornale addirittura fa suonare il violino a Francesco Di Rosa, o qualche politico nostrano in vena di autolesionismi, fatto sta che leggere l’articolo sull’apertura presunta (tocca presumere, perché, visti i ritardi, faccio come San Tommaso e credo quando tocco) riapertura del La Perla suscita me ilarità mista a un po’ di stizza. Infatti è curioso quanto si dichiara, appunto, sui ritardi. Il giornale dice che, visto che ormai aprire per lo spettacolo di Celestini (vendendosi la pelle prima di avere ammazzato l’orso) non era stato possibile, allora se la sono presa comoda per fare le cose per bene.
Ok, ci sta, anche perché sembra che restaurare il lampadarione centrale sia stata impresa titanica. Però, poco più avanti nell’articolo, si dice che i finanziamenti per convertire il cinema al digitale sono stati persi perché il cinema era chiuso. A parte che, presentando un progetto in cui si fossero fornite date certe sull’apertura si sarebbe potuto tranquillamente concorrere al finanziamento, fosse vera l’impossibilità di partecipare per la chiusura della sala, perché allora se la sarebbero presa tanto comoda? Perché non si sono sbrigati?

Luca Craia

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