martedì 5 maggio 2015

La Mancini aggiusta il Comune. Fosse vero!



Arkeo è sempre stata in prima linea per sollecitare interventi sul palazzo municipale, con sopralluoghi, pareri di esperti, proposte e progetti, sia nell’epoca Gismondi, sia durante il periodo commissariale, sia oggi. Quindi apprendere dal giornale che il Comune sembra finalmente intenzionato a mettervi mano non può che farci piacere. In effetti eravamo rimasti perplessi dal fatto che l’amministrazione Mancini non avesse inserito tra le opere prioritarie questo intervento, visto che la situazione si evolve al peggio velocemente e perdere mesi se non anni potrebbe portare a trasformarla in irreversibile. Un anno lo si è già perso e ora speriamo di non buttare via altro tempo prezioso.
Quanto annunciato, però, non è poi così tranquillizzante. Nell’articolo non ci sono scritte date per cui possiamo interpretare la dichiarazione riportata dal giornalista come un intento o poco più. Inoltre la cifra indicata non sembra congrua col tipo di intervento: bisogna rifare completamente il tetto, le opere murarie, gli impianti, il restauro totale del teatro (per il quale avevamo presentato un progetto a suo tempo molto vantaggioso perché coperto da sponsorizzazioni private ma nessuno, caduto Gismondi, si è fatto vivo con noi), pavimentazioni, finiture, mobilia e accessori. Con 500.000 Euro non pare si possa andare tanto lontano. Non viene neanche indicato come verranno reperite queste somme, se verranno inserite nel bilancio.
In base a tutto questo, quindi, mi pare legittimo nutrire qualche dubbio. Del resto di dichiarazioni roboanti e proclami ne sono stati fatti in quantità, così come di bugie, questa amministrazione, ne ha raccontate tante. Non sorprenderebbe se si trattasse dell’ennesimo pretesto per uscire sul giornale, così, tanto per esserci, cosa che sembra esercizio prediletto di Mancini, Ubaldi & Co. Spero davvero tanto di essere smentito dai fatti perché il primo piano del Municipio e, soprattutto, il Teatro Novelli non possono certo aspettare né essere adoperati per campagne mediatiche prive di fondamento.

Luca Craia

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