venerdì 29 maggio 2015

La politica sempre più in basso



Il caso del volantino elettorale di Gismondi sta diventando, di minuto in minuto, sempre più serio e grave e segna marcatamente come la politica nostrana sia scesa a un livello infimo, dal quale credo sarà davvero difficile risalire per recuperare rapporti umani e rispetto ormai definitivamente compromessi. Ma veniamo ai fatti:
È in circolazione in questi giorni un volantino elettorale in cui il candidato Gastone Gismondi, nel fare propaganda a se stesso per le elezioni regionali, attacca piuttosto duramente l’amministrazione Mancini contestandone diverse scelte. Ripeto: l’atteggiamento tenuto da chi ha redatto il volantino è piuttosto duro ma, a mio giudizio, rimane nel novero della dialettica politica, contestando i fatti e non le persone. La durezza è probabilmente conseguente all’altrettanto dura presa di posizione contro Gismondi da parte del Sindaco e del Vicesindaco, letta sulla stampa, nella quale, però, si scendeva in maniera anche pesante sul piano personale (Gastone è cattivo).
La notizia di oggi è che è stato depositato, presso la Polizia Municipale e i Carabinieri, un esposto contro l’associazione Viviamo Montegranaro il cui presidente, Simone Pirro, sembra essere stato convocato in maniera informale dalla Polizia Municipale per essere informato della cosa. Il motivo dell’esposto non è il fatto che nel volantino vi siano ingiurie o notizie diffamatorie, come qualcuno dell’entourage del vicesindaco sta cercando di far credere sul solito Facebook, ma semplicemente che sul foglio non è riportato, come la legge prescrive, il nome del committente. Mi pare un peccato veniale, tutto sommato, che non giustifica le parole di fuoco usate dal vicesindaco, sempre su Facebook:
Mi riferiscono, perché qualche coniglio non ha avuto il coraggio di lasciare il volantino anonimo contro il Sindaco, il sottoscritto ed il collega Perugini a casa mia, che girerebbero per la città delle grandi menzogne accompagnate da foto diffamatorie contro di noi e la nostra amministrazione comunale, con L'espresso invito a votare per Spacca e dando la preferenza ad un ex sindaco commissariato già sonoramente bocciato alle urne nel 1995 e nel 2014 e che quando è stato in lista insieme al sottoscritto ha sempre preso la metà delle mie preferenze. Ebbene, proprio da questo vile gesto anonimo, dove non si ha il coraggio di apporre la propria firma, tutti i nostri concittadini ed i fermani in genere, dovrebbero convincersi ancor di più, che non bisogna dar fiducia a chi fa veicolare i volantini anonimamente ed a chi non ha saputo assolutamente amministrare Montegranaro. Se li conoscete evitateli, se non li conosciute informatevi e leggete i bilanci del comune, regolarmente sottoscritti dal revisore dei conti e passati al vaglio del consiglio comunale. Purtroppo per loro a Montegranaro gli è stato rotto il giocattolo...”.
Stiamo, credo, scrivendo un tristissimo capitolo della storia del nostro paese, un capitolo in cui la politica è diventata enormemente distante dagli interessi reali dei cittadini aggrovigliandosi in faide che non appartengono alla cultura della nostra terra. Uno scontro bassissimo che non va sui contenuti e sulle proposte ma va cavillando alla ricerca del pretesto per far male all’avversario. Tutto questo è la punta di una piramide sommersa fatta di piccole grandi cattiverie, meschinerie, lingue lunghe, chiacchiere da bar ma anche ingiurie, voci diffamatorie diffuse sottobanco, velate minacce anche ai cittadini che in qualche modo vogliono dire la loro.
È un modo di fare che si è immediatamente innescato dopo l’elezione dell’Amministrazione Mancini e forse è dovuto proprio all’ormai manifesta incapacità di calarsi nel ruolo di governo mentre è rimasta attaccata a questa maggioranza la forma mentis dell’opposizione, dopo anni di non governo. Alcuni personaggi in particolare, come il vicesindaco, non riescono a calarsi nel ruolo ma reagiscono malamente ad ogni critica spostando il tutto sul piano personale. Le conseguenze sono disastrose.
Non è mia intenzione difendere Gastone Gismondi che, credo, è in grado di difendersi benissimo da solo anche perchè, effettivamente, mancando l'indicazione del committente, un qualcosa di scorretto c'è. Ma l’esposto per una tale sciocchezza mi pare una mossa sporca che trascina la dialettica, se così si può chiamare, a un livello talmente basso da farla uscire dalla definizione politica. Lo sfogo del vicesindaco su Facebook poi è puerile, meschino e, non facendo mai nomi come consuetudine, piuttosto vile. Io non so chi sia l’autore dell’esposto, ma è un gesto che condanna la politica montegranarese a un declino forse inesorabile. Qualcuno dovrà assumersene la responsabilità.

Luca Craia

Una sensibilità sociale decisamente di sinistra



Una maggioranza strana, la nostra, eterogenea. Lo abbiamo detto fin da subito che lo era, ricordate? La chiamavamo “lista Stranamore”. Una maggioranza composta per due terzi da elementi di sinistra (o presunti tali) e da un terzo di estrema destra. Ci si aspetterebbe che la maggioranza della maggioranza ne caratterizzi l’azione, quantomeno sul piano culturale per non dire ideologico. Invece questa giunta dimostra quotidianamente delle connotazioni prettamente di destra.
Prendiamo a esempio l’azione di controllo sulle case popolari: il fatto di imputare agli inquilini di quest’ultime cifre piuttosto pesanti indica la sensibilità che questa amministrazione, nella fattispecie dell’assessorato ai servizi sociali in quota Ubaldi, ha verso le problematiche sociali. Chi occupa una casa popolare per definizione non è particolarmente agiato. Come si fa a pensare che possa pagare oltre ottomila Euro di arretrati? E senza un dettaglio del conteggio. Considerando oltretutto la situazione di estremo disagio in cui gran parte degli occupanti vive a causa dello stato degli stabili, lasciati all’incuria, praticamente inagibili.
È un sistema davvero poco di sinistra. Eppure in maggioranza c’è anche Sel. Che ne pensa, la sinistra comunista di questo modo di fare? E gli esponenti del Pd? O sono diventati tutti discepoli del vicesindaco?

Luca Craia

giovedì 28 maggio 2015

Il senso estetico e la cura del centro storico




Abbiamo un assessore apposito per il centro storico, quindi è lecito aspettarsi un certo tipo di attenzioni. Questo assessore è anche architetto, quindi è lecito aspettarsi un certo tipo di competenza e di senso estetico. Abbiamo anche un piano particolareggiato del centro storico e quindi è lecito che il Comune, per primo, dia l’esempio ai cittadini evitando di installare incongruità e obbrobri vari.
Quindi se allibisco di fronte agli sfregi che lo stesso Comune ha compiuto a Porta Romana credo di poter essere compreso. Prima hanno installato un faretto sulla passerella pedonale posteriore, cosa apprezzabile, ma per portarci la corrente hanno piazzato una canalina di rame (anche questo apprezzabile) alta più di un metro che sporge proprio sopra la porta come fosse un’antenna. Orribile. Non paghi di tutto ciò hanno sostituito la vecchia porta in legno che, per quanto mal messa, ben si armonizzava col contesto architettonico, per metterci una lastra di ferraccio saldato male che, dopo pochi giorni, sta già diventando marrone di ruggine.
Ora mi domando: se questo è il senso estetico di chi detta le regole per il centro storico siamo messi molto male. Se questa è la competenza c’è davvero da preoccuparsi. Se questa è l’attenzione e la cura che si riserva al castello di Montegranaro siamo rovinati.

Luca Craia