giovedì 30 aprile 2015
Un Sindaco che fa campagna contro? Solo a Montegranaro
Non dovrebbe, il Sindaco, essere il Sindaco di tutti? Anche di Gastone
Gismondi?
Non essendo, il Sindaco, candidato direttamente alle regionali (e ci
mancherebbe pure, o fa il Sindaco o fa il Consigliere Regionale) perché interferisce,
approfittando della sua carica, nella campagna elettorale?
Non capisco questa presa di posizione del nostro Sindaco, Ediana
Mancini. Non capisco nemmeno quella del vicesindaco ma, ormai, siamo abituati
alle sue uscite estemporanee che poco hanno a che vedere col ruolo
istituzionale che ricopre. Ma dal Sindaco mi aspettavo un profilo più alto, uno
stile più elevato, una caratura istituzionale maggiore, un’intelligenza
politica migliore.
Perché, vedete, un Sindaco che fa campagna elettorale approfittando
del suo ruolo, nemmeno a favore di qualcuno, ma proprio contro qualcuno non fa
una bella impressione. Non da quell’idea di distacco dai giochi di potere che
ci si dovrebbe aspettare dal buon padre di famiglia. Non ci lascia tranquilli
circa la serenità con la quale svolge il suo ruolo di amministratore.
Da piuttosto l’idea di un grande livore, di un modo vendicativo di
approcciarsi alla politica, di vera e propria cattiveria che non è giustificata
nemmeno da un’eventuale reazione ad altra presunta cattiveria. Perché il Sindaco
dovrebbe essere superiore, dovrebbe essere il Primo Cittadino, il pater
familias (mater, nel nostro caso), e non l’amico del giaguaro e il nemico di
questo e quello.
Purtroppo fin dal primo giorno abbiamo avuto l’impressione che questa
amministrazione ha i suoi prediletti e i suoi reietti. E se fa così coi
cittadini, figuriamoci con gli oppositori politici.
Chiariamo una volta per tutte: non voterò Gastone Gismondi alle
regionali. È un amico, gli voglio bene ma non lo voterò. Io lo posso dire, non
ho cariche istituzionali, sono un cittadino qualsiasi che dice quello che
pensa. Il Sindaco no, il Sindaco è il
Sindaco.
Luca Craia
mercoledì 29 aprile 2015
Il Comune taglia fuori le associazioni da Veregra Street. Vendetta per il presepio?
Veregra Street è sempre stata la fonte primaria di sostentamento
economico per molte associazioni montegranaresi. Allestire una locanda per il
festival degli artisti di strada è faticosissimo, costa molto impegno e
comporta un certo investimento, tutto questo per realizzare fondi da destinare
alle attività associative. Queste attività normalmente sono immensamente utili
a tenere vivo culturalmente il paese. Per questo ci si aspetterebbe che il
Comune sia grato alle associazioni per le loro attività e cerchi di sostenerle
il più possibile anche in periodi particolarmente difficili da un punto di
vista economico come quello che stiamo vivendo.
Quest’anno, inspiegabilmente, il Comune ha deciso di chiedere un
contributo monetario piuttosto ingente alle associazioni che intendano
partecipare al Festival allestendo una locanda. SI tratta di 500 Euro per chi
la allestisca nella propria sede a cui vanno aggiunti ulteriori 500 Euro
qualora si usufruisca di spazi pubblici. Inoltre è richiesto un contributo in
natura pari a un certo numero di pasti gratuiti giornalieri destinati agli
artisti, contributo quantificabile in una cifra che può variare dai 500 ai 1000
Euro per tutta la durata del festival.
Parliamo quindi di un investimento di circa 1500/2000 Euro solo da
destinarsi al Comune, col rischio che il maltempo o la poca affluenza facciano
rimettere soldi alle associazioni. Vale la pena ricordare che le associazioni
sono normalmente senza fini di lucro e quindi si espongono a rischi economici
per finanziare attività di pubblica utilità. Normalmente un comune dovrebbe
sostenere questo tipo di attività. In questo caso, invece, si aggrava il
rischio finanziario che le associazioni si assumono. Il perché non si capisce.
O forse sì.
Fatto sta che, a queste condizioni, pare che quasi tutte le
associazioni che normalmente allestiscono locande nel corso del Veregra Street
Festival quest’anno soprassiederanno. In questo modo non avranno l’opportunità
di autofinanziarsi ma eviteranno rischi inutili e, in questo momento,
difficilmente sostenibili. Ma, al contempo, avranno meno potenzialità
economiche per le proprie attività. Tutto questo va a discapito della città.
Cosa ci guadagni il Comune non si capisce. A meno che non si tratti di una specie
di vendetta o ripicca o chiamatela come volete.
In effetti i vertici di Piazza Mazzini sembra abbiano mal digerito i
fatti legati alla realizzazione del Presepio Vivente. Il Sindaco stesso si era
proposto come coordinatore (anche se per tramite della Proloco o di chissà
quale organismo di coordinamento di cui si parla da mesi ma del quale non vi è
traccia, né necessità), per poi dover fare marcia indietro dietro la manifesta
volontà di tutte le associazioni che hanno concorso all’evento di
autodeterminarsi, com’è giusto che sia. La manifestazione è andata benissimo e
si è consolidata una forte coesione tra le varie associazioni, coesione vista
non proprio di buon occhio dall’amministrazione comunale, evidentemente
preoccupata di non poter gestire il panorama associativo come vorrebbe, fatta
eccezione per le solite quattro associazioni “amiche”. Ora, a pensar male si fa
peccato, però di solito ci si acchiappa. Speriamo di sbagliare.
Luca Craia
Laghetto aperto pro tempore. E la strada è tutta un buco.
Il Sindaco dice di non vedere tutto questo gran problema nell’ennesimo
bugia detta e rimangiata a cui abbiamo potuto assistere tramite il giornale.
Eppure di problemi ce ne sono molti, collegati a questa vicenda. Il primo è,
ovviamente, il fatto che si raccontano cose non vere, per di più utilizzando i
mezzi di comunicazione di massa. Se chi ci governa diventa uso alla menzogna
come può il cittadino avere fiducia nelle istituzioni?
Secondo problema: l’uso che si fa delle associazioni. Sembra quasi che
queste siano a servizio del governo cittadino. Sbagliato: le associazioni sono
al servizio della città, non necessariamente di chi la governa (fatte le dovute
eccezioni). Questo comporta che non è scontato che le stesse si prestino a
giochini di questo tipo.
Terzo problema: il laghetto resterà aperto solo per il Primo Maggio?
Mi pare di capire, dalle parole del sindaco, che non è prevista la fruibilità
continua di questo spazio ma che questa sarà limitata a quel giorno e magari
alla successiva domenica. Perché? Perchè non si è ancora pensato a mettere in
sicurezza permanente l’area ma ci si è ridotti a lavorarci solo adesso (operai
all’opera si sono visti solo stamattina)?
Ultimo problema: la strada. È completamente spaccata, ridotta a una
mulattiera. Perché non si è predisposta un’asfaltatura anche di massima?
Luca Craia
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