mercoledì 12 novembre 2014

Piano particolareggiato: un buon inizio con la mira sbagliata.



Voglio essere sincero: quanto ho letto sul Corriere Adriatico stamattina mi ha parzialmente confortato. Credevo che a piazza Mazzini si fossero dimenticati delle promesse fatte in campagna elettorale per il centro storico e invece, a quanto pare, qualche reminescenza è rimasta. Si inizia a fare qualcosa e qualcosa è sempre meglio di niente. Si ritorna, se non altro, ad occuparsi del problema e questa è cosa buona e giusta. Certo mi sarei aspettato che, prima di parlare di piani particolareggiati, l’assessore avesse consultato - a livello puramente conoscitivo, ben inteso – le associazioni che si occupano da anni di centro storico e che ne conoscono molto bene le problematiche ma, a meno che la mia, di associazione, sia stata tralasciata (cosa di cui, comunque, non mi sorprenderei) si è partiti motu proprio come sempre, alla faccia della tanto sbandierata trasparenza e partecipazione. Però intanto si fa qualcosa e questo va salutato come fatto positivo.
Ci sono perplessità e le enuncio: prima di tutto la cifra di 5000 € stanziata è, consentitemelo, ridicola. Incentivare il commercio con simili somme è come cercare di convincere qualcuno a buttarsi dall’ultimo piano di un grattacielo spiegandogli che durante il volo la sensazione è gradevole.
La seconda e più importante riguarda la mira: l’obiettivo primario non è incentivare il commercio ma incentivare l’investimento. L’investimento nel centro storico non è appetibile prima di tutto per le problematiche urbanistiche che vi si sono innescate, prima fra tutte la questione degli edifici pericolanti. Non è pensabile investire in immobili a ridosso dei quali esiste il rischio di crolli. Non è pensabile investire in immobili il cui valore è destinato a precipitare sempre di più a causa delle condizioni generali dell’area. Non è assolutamente pensabile innescare un’economia commerciale se non si valorizzano gli immobili. Il primo passo, quindi, dovrebbe essere intervenire sugli immobili fatiscenti. Un commerciante potrebbe fare l’uno e l’altro ma non è certo con un incentivo di poche (pochissime) centinaia di Euro che lo possiamo stimolare.
Infine la questione piccioni. Se è vero che finalmente si comincerà ad intervenire, suscita la mia ilarità leggere che lo si farà tramite le tanto vituperate gabbie e, udite udite, con l’abbattimento dei volatili. Per quanto mi riguarda ogni sistema può essere accettato purchè sia legale ma mi domando cosa penserà della cosa la responsabile dello Sportello Diritti degli Animali, molto legata allo stesso assessore, che qualche tempo fa attaccò duramente Arkeo perché aveva “osato” raccogliere le firme per sollecitare soluzioni alla questione piccioni e apostrofando me e ai miei soci  accusati di fomentare odio e violenza verso i volatili. Ora che il suo amico assessore li vuole abbattere come reagirà?

Luca Craia

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