giovedì 17 aprile 2014

Basso c’è o non c’è?



Siamo tutti in trepidante attesa di conoscere l’esito finale di quella che sembra sempre più una telenovela piuttosto che una manovra politica. La discesa in campo di Gianni Basso, presunta o auspicata che sia, è comunque, per ora, deludente. Delude perché da un personaggio di tale peso politico e da un uomo con tanta esperienza ci si aspettava una tattica di avvicinamento alla candidatura più concreta ed efficace, anche in considerazione che, a livello di strategia politica, gli uomini e i consiglieri non gli mancano, a cominciare da quel Giancarlo Venanzi che lo affianca e lo consiglia da decenni e dal fedele amico Tappatà. Invece sembra che la linea sia più dettata dalla mentalità coreografica casapaundiana di alcuni membri del suo gruppo e tutto ciò sfiora, quando non lo tocca palesemente, il ridicolo.
Ciò non toglie che Basso possa essere accreditato di un buon successo elettorale, e non si può escludere nemmeno una, per quanto difficile, vittoria. Tutto dipende dalla squadra che presenterà e dalla sua proposta politica. Basso è un uomo che, in vita sua, ha fatto più il sindaco che qualsiasi altra cosa. Vanta un’esperienza amministrativa e politica senza pari dalle nostre parti. È anche l’uomo della Montegranaro da bere, quello della "città giardino", quello che ha sì riempito la città di inutili fontane, di piazze deserte e di scheletri in cemento armato, ma ha anche creato l’unico luogo di incontro del paese, che è viale Gramsci che, prima di lui, era una discarica. Molti ancora lo amano e molti credono il lui. E la sua politica vecchio stampo, ben radicata nella cultura del Partito Socialista craxiano, certamente a Montegranaro aiuta. Quindi stiamo a vedere. Credo possa ottenere risultati impensabili, se solo riuscisse a smettere con le pagliacciate di questi ultimi mesi.

Luca Craia

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