venerdì 21 marzo 2014

I semafori devono stare accesi. Sempre.



I semafori non sono un lusso. Non sono un decoro stradale. Non sono una simpatica lucina. Sono fondamentali per la sicurezza stradale, specie in strade in cui, vuoi per la velocità, vuoi per particolari condizioni di visibilità, gli incroci diventano pericolosi fuori da ogni misura. Spegnere i semafori in queste strade equivale a prendersi un’enorme responsabilità.
Così capita che, domenica 17 marzo, mentre in paese c’era la fiera, a Montegranaro qualcuno ha pensato bene di spegnere i semafori della circonvallazione. L’impianto regola il flusso da via Umbria e via Lazio, strade dalle quali l’immissione nella circonvallazione risulta particolarmente disagevole per via della visibilità scarsa e della velocità che normalmente, nonostante i divieti, le vetture che transitano per la strada principale portano. È un punto pericolosissimo e la cosa è nota, molto nota, a causa anche di eventi luttuosi che dovrebbero fare da monito ma, purtroppo, non lo fanno.
E domenica 17, verso l’una del pomeriggio, ricapita un altro fattaccio, l’ennesimo. Grazie al cielo non si è fatto male nessuno ma i danni sono enormi. Una vettura che proveniva da via Umbria alta ha trovato il semaforo spento. Per poter vedere se la strada fosse libera ha dovuto sporgersi e, così facendo, è stata investita da un’altra vettura che transitava in circonvallazione. Risultato: una macchina nuovissima distrutta, l’altra messa più o meno nelle stesse condizioni e, a norma di codice della strada, torto marcio da parte del conducente della prima auto. Solo che la responsabilità è di chi ha spento i semafori. Si fosse fatto male qualcuno?
I semafori non si possono spegnere. Nemmeno se si rompono. È necessaria una procedura d’urgenza in caso di guasto, con intervento di manutenzione immediato e regolazione del traffico manuale. Non si può lasciare un tratto di strada come quello senza regolazioni. Nel caso non fosse possibile fare altro, la strada va chiusa. Non si può mettere a rischio la vita delle persone così.

Luca Craia

2 commenti:

  1. Caro Luca,
    colgo l'occasione per esprimere il mio plauso per la solerzia e il senso civico che dimostri nel seguire attentamente la vita cittadina; leggo sempre con molto interesse gli articoli che pubblichi e che inducono sempre ad una maggiore riflessione.
    Leggendo questo articolo però, mi corre l'obbligo sia per amore di verità, che per deontologia professionale, di segnalare alcune inesattezze che se non chiarite possono ingenerare confusione.
    Domenica 16 marzo alle ore 18.00 circa, l'intero gruppo semaforico di Via Lazio (per intenderci sia la lanterna posta in alto che le due poste in basso) risultava completamente inattivo con tutte le luci: rosse, verdi e gialle spente.
    In questa situazione di estrema pericolosità dato che un flusso viario era privo di indicazioni, gli Agenti presenti sul posto, provvedevano, a norma del codice della strada, a porre l'intero impianto semaforico in modalità di giallo lampeggiante.
    Solo cosi, il giallo delle tre lanterne di Via Lazio risultava attivo.
    Dopo questo breve riassunto mi permetto di fare delle precisazioni tecniche:
    Il Codice della strada prevede che l'impianto semaforico, in caso di blocco o guasto passi AUTOMATICAMENTE alla modalità di luce gialla lampeggiante. Poiché questo automatismo non aveva funzionato, forse a causa della vetustà dell'impianto, il personale di Polizia Stradale presente ha provveduto ad inserire manualmente tale modalità. Pertanto, il semaforo non era come tu hai scritto "spento", bensì in "luce gialla lampeggiante" e quando un semaforo è "lampeggiante" significa che: "i veicoli possono procedere, purché a moderata velocità e con particolare prudenza rispettando le norme di precedenza".
    Infatti è lo stesso codice della strada che prevedendo la possibilità di un blocco o di un guasto del semaforo ne indica il rimedio nella attivazione della luce gialla lampeggiante.
    A quel punto, oltre alla particolare prudenza richiamata proprio dalla luce gialla, l'automobilista è tenuto al rispetto della segnaletica stradale presente, senza che in una simile circostanza si debba arrivare a chiudere una strada.
    Quindi, per concludere NON E’ VERO che il semaforo era spento, ma era lampeggiante, con tutto ciò che ne consegue.
    Anziché parlare di responsabilità (intesa in senso negativo) di chi ha spento i semafori, mi sarebbe piaciuto che si fosse parlato si di responsabilità, intesa però come intervento a garanzia della sicurezza della circolazione stradale.
    Riguardo invece alla procedura d'urgenza, sono assolutamente d'accordo con ciò che dici, peccato che per attuarla siano necessari, a monte, una convenzione o un contratto con una ditta specializzata, che ad oggi non esistono.
    Convengo con te (è già la seconda volta e mi pare troppo) che i semafori non sono un lusso, ma sono macchinari o meglio impianti computerizzati che pretendono manutenzione e aggiornamento costante affinché svolgano con efficacia la loro funzione.
    La tua frase di chiusura mi delude molto perché caso mai è un malfunzionamento del semaforo a poter mettere a rischio la vita di una persona e non il fatto di averlo posto in giallo lampeggiante proprio a richiamare una situazione di pericolo e quindi di maggiore attenzione per l'automobilista.
    Romolo

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  2. Vedi Romolo, il codice della strada ci da norme di comportamento che, se non rispettate, comportano sanzioni. Ma non ridanno la vita. La questione dei semafori non può essere risolta con una luce lampeggiante. Il tratto di strada è estremamente pericolo e la vita delle persone va tutelata, sempre e comunque. Se i semafori si rompono occorre ripararli immediatamente, e questo è compito di chi amministra. Ma se questo non fosse possibile bisogna prendere tutte le misure atte a scongiurare pericoli per le persone. È impensabile che un membro della polizia municipale possa istallarsi sull’incrocio a regolare il traffico fino al ripristino della normalità. Quindi va chiusa la strada, almeno l’intersezione. Esistono percorsi alternativi. Ma mettere a rischio l’incolumità della gente non è concepibile.

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