lunedì 13 gennaio 2014

SPAZIO APERTO AI CANDIDATI - La vicenda della bocciatura del TAR del “Villaggio della moda” - di Walter Antonelli



Walter Antonelli

La vicenda della bocciatura del TAR del “Villaggio della moda” certifica una gestione dell’Urbanistica a Montegranaro in modo approssimativo e compiacente.   Sulla vicenda non voglio dare un parere tecnico e giuridico, ma  quello del cittadino contribuente. Il  “Villaggio della moda” è stato bocciato sulla base delle considerazioni fatte da noi di “Progetto Veregra” nei Consigli comunali in cui si sono votate le delibere. Vi sono altri casi che confermano il modo anomalo della gestione urbanistica a Montegranaro:  cito  “la Calepio” un progetto che prevede un consumo di suolo importante, dove le garanzie fideiussorie per le opere di urbanizzazione si sono vanificate non senza colpa di chi avrebbe dovuto vigilare e non lo ha fatto non so se per incapacità o condiscendenza . La cooperativa “Veregra” ha costruito un immobile che i Giudici nella sentenza, hanno definito come se fosse stato costruito senza licenza edilizia, quindi completamente abusivo.
A Montegranaro vi è il condominio Palmatea in via Baden Powel, costruito con licenza edilizia rilasciata nel 2004, dove ancora una volta la garanzia fedeiussoria prevista a tutela della realizzazione delle opere di urbanizzazione non tutela gli acquirenti degli immobili i quali pur abitando in un appartamento che ha ottenuto regolare agibilità vivono con servizi da terzo mondo.
Queste sono tante storie che hanno come comune denominatore il mettere in luce una cattiva gestione dell’Urbanistica, gestita negli ultimi 10 anni da Gismondi,  che ha pesanti ripercussioni economiche sulle  casse comunali per quanto riguarda le spese legali e di consulenza.   Nel solo  caso Calepio si parla di centinaia di migliaia di euro che non vengono risarciti dai   cattivi Amministratori ma da noi cittadini.  Quindi non c’è da sorprendersi se a Montegranaro da anni l’addizionale IRPEF è al massimo consentito dallo Stato, ed entro il 24 gennaio si dovrà pagare la mini-IMU per l’aumento dell’aliquota prima casa introdotta solo in 8 paesi dei 40 della provincia di Fermo. Tale politica urbanistica, tendente a favorire alcuni pochi privilegiati a danno della comunità,  comporta oltre a danni economici, notevoli disagi per le mancate opere di urbanizzazione. 

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